Consiglio d’Estate: rilassarsi con un libro e ritrovare slancio
Scritto da Redazione Doctaprint
22 settembre 2024
“Creatività e pensiero laterale” di Edward De Bono è, come afferma il sottotitolo, un manuale di pratica della fantasia. De Bono, medico e psicologo, da anni si occupa dello studio della creatività e in questo saggio, con uno stile chiaro e semplice, racconta di cosa sia e quanto sia importante il pensiero laterale.
Avevamo già introdotto l’argomento in un articolo dell’aprile 2019, nel quale raccontavamo come superare i blocchi creativi: la creatività si fonda su un modo di osservare e leggere il mondo che non segue schemi precostituiti, ma che ha nella specificità e singolarità del proprio punto di vista la sua forza.
Pensiero verticale e pensiero laterale
Nell’Introduzione al testo si legge: “se si affronta un problema con il metodo razionale del pensiero, si ottengono risultati corretti ma limitati dalla rigidità dei modelli logici. Quando si richiede invece una soluzione veramente diversa e innovativa si deve stravolgere il ragionamento, partire dal punto più lontano possibile, ribaltare i dati, mescolare le ipotesi, negare certe sicurezze e addirittura affidarsi ad associazioni di idee del tutto casuali. Si deve perciò abbandonare il pensiero “verticale”, cioè quello basato sulle deduzioni logiche, per entrare nella “lateralità” del pensiero creativo”.
Tale tipo di pensiero viene anche definito “pensiero divergente”, proprio per mettere in risalto l’importanza di cercare e trovare soluzioni inconsuete in grado di rompere gli schemi e di rivoluzionare l’approccio logico a un problema, e dare così vita a qualcosa di nuovo. Come ben racconta De Bono, “Creatività e pensiero laterale” ha per oggetto il processo d’uso delle informazioni per conseguire la creatività e la ristrutturazione intuitiva. Il pensiero laterale può venire appreso, praticato e utilizzato. È cioè possibile acquisire delle abilità in questo campo come è possibile acquisirle nel campo della matematica.
Il pensiero laterale è uno strumento dell'intuizione
Proprio su quest’ultimo punto De Bono spiega che il pensiero laterale “è in stretta relazione con l’intuizione, la creatività e lo humour. Questi quattro processi hanno tutti le medesime fondamenta. Ma mentre l’intuizione, la creatività e lo humour sono dati naturali, il pensiero laterale è un processo più intenzionale. È un modo di fare uso della mente determinato quanto il pensiero logico, ma estremamente differente”.
Per De Bono la cultura riguarda la creazione delle idee e l’educazione la loro comunicazione. Attraverso il loro continuo aggiornamento, le due attività permettono un miglioramento delle idee stesse ma non un loro radicale cambiamento. Questo è possibile solo attraverso il conflitto, che può essere solo di due tipi: nel primo caso ci sono idee opposte e una prevale sull’altra e la elimina del tutto, senza alcuna possibilità di trasformazione; nel secondo caso il conflitto riguarda una nuova informazione, che messa in relazione con una vecchia idea la modifica, come accade nel campo della scienza, che ricerca sempre nuove informazioni per rivoluzionare vecchie idee e crearne di nuove. In tal caso De Bono afferma che questo è il processo che permette alla conoscenza umana di evolversi.
Il conflitto funziona, però, quando è possibile valutare le idee in maniera oggettiva, ma non di certo applicando alla nuova informazione i medesimi elementi di valutazione della vecchia idea. In questo caso, infatti, la vecchia idea non subirebbe modifiche ma acquisirebbe solo nuove forme, mantenendo la sua rigidità originaria. De Bono afferma che l’unico modo per permettere alle idee di cambiare non dipende tanto dal conflitto, che opera in via esterna contrapponendo due visioni, quanto dal rielaborare la nuova informazione attraverso l’intuizione. “L’intuizione è l’unico modo efficace per cambiare le idee in una situazione immaginaria, quando è impossibile valutare oggettivamente le informazioni. Anche quando questo è possibile, come nell’ambito scientifico, una rielaborazione intuitiva dell’informazione conduce a enormi balzi in avanti”.
Ecco perché è possibile affermare che il pensiero laterale è strettamente connesso con la creatività ma a differenza di essa non si limita alla descrizione di un risultato bensì alla descrizione di un procedimento. “Un risultato lo si può solo ammirare, ma di un procedimento si può apprendere l’uso. Intorno alla creatività esiste una mistica dell’ingegno e dell’indeterminatezza che può trovare legittimazione nel mondo dell’arte, dove la creatività ha a che vedere con la sensibilità estetica, l’eco emotiva e una dote espressiva, ma non ha giustificazione fuori da quell’universo. La creatività viene tenuta in sempre maggior conto quale ingrediente essenziale nel cambiamento e nel progresso. Viene perciò rivalutata nella conoscenza e nella tecnica da quando entrambe stanno facendosi così accessibili. Allo scopo di riuscire a servirsi della creatività, si deve liberarla da quest’aura di misticismo e considerarla come un modo di usare la mente, un metodo di trattare le informazioni. Di questo si occupa il pensiero laterale”.
Liberarsi dalle prigioni concettuali per produrre nuove idee
Ciò che De Bono intende, quindi, per pensiero laterale è la capacità di creare nuove idee, cioè concetti o invenzioni, in grado di produrre un cambiamento o un progresso in qualsiasi campo, dall’arte alla medicina, dalla politica alla felicità personale. Ma soprattutto, attraverso l’esercizio e l’osservazione costante della propria attività creativa, il pensiero laterale permette di liberarsi dalle costrizioni delle vecchie idee e di approdare a un nuovo modo di vedere e percepire la realtà circostante, ad acquisire un nuovo atteggiamento che scardina il punto di vista conosciuto per dare vita a qualcosa che prima non esisteva.
“Il pensiero laterale non è un nuovo sistema magico. Ci sono sempre stati casi in cui la gente ha impiegato il pensiero laterale per produrre qualche risultato. Sono sempre esistite persone dotate di una naturale propensione verso il pensiero laterale. Lo scopo di questo libro è quello di mostrare che il pensiero laterale è una parte assolutamente sostanziale del pensiero e che ognuno è in grado di sviluppare delle abilità nel suo ambito. Anziché sperare solamente nell’intuizione e nella creatività è possibile utilizzare il pensiero laterale in un modo intenzionale e pratico”.
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